I meccanismi di difesa - 7  
Continuando a sviluppare sensazioni e pensieri riguardo al tema che ormai ci tiene impegnati da qualche settimana, parleremo oggi del meccanismo della "Proiezione".
Più andiamo avanti, più è evidente la complessità del "sistema mentale", soprattutto quando si consideri come, nella maggior parte dei casi, questi "meccanismi" che stiamo trattando si esprimono insieme, anche se non tutti contemporaneamente, contribuendo, ognuno per suo conto, al divenire di quelle emozioni che, come già detto in altra occasione, danno significato alle nostre quotidiane azioni... 

Quindi, tornando alla Proiezione...
"La percezione e la reazione nei confronti degli impulsi interni inaccettabili e dei loro derivati si realizzano come se questi fossero al di fuori di sé..." (1). 

Gli "impulsi interni inaccettabili e loro derivati" sono, nel nostro caso - trading perdenti - la sensazione di sconfitta e fallimento, la diminuzione marcata della propria stima di Sé.. la rabbia verso un senso di giustizia che sembra toccare tutti tranne noi... così la sfortuna sembra accanirsi verso i nostri trading... ma noi alla sfortuna non crediamo... il fatto è che noi, in fondo, siamo dei "buoni", crediamo ancora "nelle favole"... così è facile che gli altri si approfittino della nostra bontà... cosa ci vuole... è scritto in tutti i libri che alla rottura di una trendline segue un pull-back... è facile così per "Loro" costruire una trappola per rialzisti... sono potenti "Loro", le "Mani Forti"... muovono con facilità il mercato, è loro la colpa se i nostri trading risultano perdenti in continuazione, non nostra... noi saremmo bravi e capaci di risultati se "le regole fossero uguali per tutti" ed il gioco non fosse truccato...
...
Ecco, la vecchia storia delle "Mani Forti" mi sembra descriva bene, sia nella teoria che nella pratica, il meccanismo della Proiezione... 
Come è possibile vedere nel monologo "ruminativo" sopra riportato, grazie ad essa (la Proiezione) è possibile salvaguardare la propria autostima ed esprimere la rabbia verso "qualcuno diverso da noi". Che poi questo "qualcuno" esisti davvero poco importa, il nostro obiettivo (sopravvivere ad impulsi interni inaccettabili) l'abbiamo raggiunto... 

E' importante individuare e cercare di ridurre al minimo l'attuazione di questo pericoloso meccanismo perché, come detto, porta alle inevitabili percezioni alterate della realtà dovute all'approccio narcisistico, in cui il Sé è poco definito e proprio per questo poco tollera diminuzioni del proprio valore personale...
In un primo momento bisogna cercare di capire quanto esso (il meccanismo della Proiezione) è presente nei nostri schemi cognitivi (2). 
A questo scopo è possibile cercare di valutare "la sua portata" nelle quotidiane frustrazioni non necessariamente solo di trading... è evidente infatti che, poiché il trading è solo una delle tante espressioni del nostro modo di essere, i meccanismi di difesa abitualmente "posti in essere" in esso sono gli stessi che utilizziamo altrove (frustrazioni quotidiano non di trading)...
Concretamente si può procedere ad un elenco degli "episodi frustranti" della settimana aggiornandolo quotidianamente esprimendo in una colonna a fianco ad ogni episodio, un parere riguardo il soggetto causa della frustrazione stessa. Quindi si passa ad una valutazione:
Se il numero di episodi in cui "la colpa" è attribuita a "qualcuno diverso da noi" è superiore ai 2/3 degli stessi allora è presumibile che "la Proiezione" è uno dei nostri abituali meccanismi di difesa...
...non bisogna certo allarmarsi né tantomeno pensare di ricorrere "alle cure del caso"...
Se è evidente che preferiamo la "Proiezione" agli altri m.d.d. dobbiamo cercare di aumentare la tolleranza rispetto ai propri errori e questo è possibile farlo, paradossalmente, aumentando le conferme rispetto ai propri risultati positivi (anche in questo caso non necessariamente solo di trading), magari con un "elenco" a due colonne analogo al precedente: a sinistra "l'oggetto" della nostra "soddisfazione" ed a destra l'importanza che diamo all'evento (1,2,3 "stelle"). (3)
E' evidente infatti che, essendo più convinti del proprio "valore personale" e delle proprie capacità, si raggiungerà un grado di autostima tale da poter tollerare momentanee "defaillances" senza dover chiamare in causa in maniera paranoica e quindi proiettiva l'intervento di altri (le "mani forti" nell'esempio di cui sopra) chi si prendano il carico delle "nostre colpe".
Questa è solo "una" possibilità, "una fra tante"... la realtà, fortunatamente, non permette mai un solo punto di vista... 

NOTE:
(1) "Psichiatria, manuale di scienze del comportamento e psichiatria clinica", H.I. Kaplan, B. J. Sadock, J. A. Grebb, Centro Scientifico Internazionale. 

(2) Schemi cognitivi: Modi più o meno costanti con cui siamo soliti "leggere", cioè dare un significato, alle cose che accadono, sia in noi che intorno a noi. 

(3) A qualcuno questi "esercizi" potranno sembrare banali ma vi assicuro che hanno una "portata" molto superiore alla loro apparente banalità. 

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