Continuando
a sviluppare sensazioni e pensieri riguardo al tema che ormai ci tiene
impegnati da qualche settimana, parleremo oggi del meccanismo della "Proiezione".
Più
andiamo avanti, più è evidente la complessità del
"sistema mentale", soprattutto quando si consideri come, nella maggior
parte dei casi, questi "meccanismi" che stiamo trattando si esprimono insieme,
anche se non tutti contemporaneamente, contribuendo, ognuno per suo conto,
al divenire di quelle emozioni che, come già detto in altra occasione,
danno significato alle nostre quotidiane azioni...
Quindi, tornando
alla Proiezione...
"La percezione
e la reazione nei confronti degli impulsi interni inaccettabili e dei loro
derivati si realizzano come se questi fossero al di fuori di sé..."
(1).
Gli "impulsi
interni inaccettabili e loro derivati" sono, nel nostro caso - trading
perdenti - la sensazione di sconfitta e fallimento, la diminuzione marcata
della propria stima di Sé.. la rabbia verso un senso di giustizia
che sembra toccare tutti tranne noi... così la sfortuna sembra accanirsi
verso i nostri trading... ma noi alla sfortuna non crediamo... il fatto
è che noi, in fondo, siamo dei "buoni", crediamo ancora "nelle favole"...
così è facile che gli altri si approfittino della nostra
bontà... cosa ci vuole... è scritto in tutti i libri che
alla rottura di una trendline segue un pull-back... è facile così
per "Loro" costruire una trappola per rialzisti... sono potenti "Loro",
le "Mani Forti"... muovono con facilità il mercato, è loro
la colpa se i nostri trading risultano perdenti in continuazione, non nostra...
noi saremmo bravi e capaci di risultati se "le regole fossero uguali per
tutti" ed il gioco non fosse truccato...
...
Ecco, la vecchia
storia delle "Mani Forti" mi sembra descriva bene, sia nella teoria che
nella pratica, il meccanismo della Proiezione...
Come è
possibile vedere nel monologo "ruminativo" sopra riportato, grazie ad essa
(la Proiezione) è possibile salvaguardare la propria autostima ed
esprimere la rabbia verso "qualcuno diverso da noi". Che poi questo "qualcuno"
esisti davvero poco importa, il nostro obiettivo (sopravvivere ad impulsi
interni inaccettabili) l'abbiamo raggiunto...
E' importante
individuare e cercare di ridurre al minimo l'attuazione di questo pericoloso
meccanismo perché, come detto, porta alle inevitabili percezioni
alterate della realtà dovute all'approccio narcisistico, in cui
il Sé è poco definito e proprio per questo poco tollera diminuzioni
del proprio valore personale...
In un primo
momento bisogna cercare di capire quanto esso (il meccanismo della Proiezione)
è presente nei nostri schemi cognitivi (2).
A questo scopo
è possibile cercare di valutare "la sua portata" nelle quotidiane
frustrazioni non necessariamente solo di trading... è evidente infatti
che, poiché il trading è solo una delle tante espressioni
del nostro modo di essere, i meccanismi di difesa abitualmente "posti in
essere" in esso sono gli stessi che utilizziamo altrove (frustrazioni quotidiano
non di trading)...
Concretamente
si può procedere ad un elenco degli "episodi frustranti" della settimana
aggiornandolo quotidianamente esprimendo in una colonna a fianco ad ogni
episodio, un parere riguardo il soggetto causa della frustrazione stessa.
Quindi si passa ad una valutazione:
Se il numero
di episodi in cui "la colpa" è attribuita a "qualcuno diverso da
noi" è superiore ai 2/3 degli stessi allora è presumibile
che "la Proiezione" è uno dei nostri abituali meccanismi di difesa...
...non bisogna
certo allarmarsi né tantomeno pensare di ricorrere "alle cure del
caso"...
Se è
evidente che preferiamo la "Proiezione" agli altri m.d.d. dobbiamo cercare
di aumentare la tolleranza rispetto ai propri errori e questo è
possibile farlo, paradossalmente, aumentando le conferme rispetto ai propri
risultati positivi (anche in questo caso non necessariamente solo di trading),
magari con un "elenco" a due colonne analogo al precedente: a sinistra
"l'oggetto" della nostra "soddisfazione" ed a destra l'importanza che diamo
all'evento (1,2,3 "stelle"). (3)
E' evidente
infatti che, essendo più convinti del proprio "valore personale"
e delle proprie capacità, si raggiungerà un grado di autostima
tale da poter tollerare momentanee "defaillances" senza dover chiamare
in causa in maniera paranoica e quindi proiettiva l'intervento di altri
(le "mani forti" nell'esempio di cui sopra) chi si prendano il carico delle
"nostre colpe".
Questa è
solo "una" possibilità, "una fra tante"... la realtà, fortunatamente,
non permette mai un solo punto di vista...
NOTE:
(1) "Psichiatria,
manuale di scienze del comportamento e psichiatria clinica", H.I. Kaplan,
B. J. Sadock, J. A. Grebb, Centro Scientifico Internazionale.
(2) Schemi
cognitivi: Modi più o meno costanti con cui siamo soliti "leggere",
cioè dare un significato, alle cose che accadono, sia in noi che
intorno a noi.
(3) A qualcuno
questi "esercizi" potranno sembrare banali ma vi assicuro che hanno una
"portata" molto superiore alla loro apparente banalità. |