I meccanismi di difesa - 5  
Abbiamo definito i contorni, i confini della spazio all'interno del quale ci inoltriamo per le nostre riflessioni.
A questo punto dovrebbe essere chiaro quindi che se parliamo di "distorsione", ad esempio, ci riferiamo ad una difesa del gruppo "Narcisistico"... problematico, certo, ma sempre "fase di sviluppo"... una "tensione a muoversi" che trova degli incomprensibili ostacoli (almeno apparentemente tali) alla sua naturale evoluzione. Le difese di questo gruppo hanno, comunque, insite in loro, la voglia di muoversi che, come una molla "contratta", quando giustamente incanalate, portano rapidamente alle fasi successive di "sviluppo maturo"....
Sento il trader che è in voi "scalpitare", chiedersi e chiedere: "Sì, sì... allora?"
Non voglio indugiare oltre in questa "cornice" e passo rapidamente ad evidenziare le applicazioni che tale discorso può avere per la nostra "professione trader: 

1. DISTORSIONE
"La realtà esterna è grossolanamente rimodellata per soddisfare le necessità interne - compresi convinzioni megalomaniche irrealistiche (...) - e viene usata per sostenere sentimenti di superiorità o di pretesa deliranti" (1) o - aggiungo io - per controllare l'ansia rispetto alle proprie procedure di analisi e previsione futura... ed ecco che, finalmente dirà qualcuno, siamo arrivati "a Bomba".
Di "rimodellamenti" della realtà esterna, l'analisi, quella tecnica, ne è fin troppo piena...
Se assumiamo come "realtà" il valore, il prezzo vero ("reale", appunto), dell'oggetto della nostra analisi (quotazione azionaria del titolo "XYZ" o valore dell'Indice di riferimento) possiamo facilmente renderci conto come tutti, o quasi, gli indicatori usati nella nostra quotidiana "analisi tecnica" non sono altro che una distorsione della realtà esterna.
Pensiamo al concetto di "Media mobile" in tutte le sue varianti (semplice, esponenziale, pesata ecc) ed estensioni (a 3gg, a5gg a 7gg... a 50gg ecc) e che dire poi di Momentum, RSI, Ad-line, Bollinger e chi più ne ha più ne metta... 

... Non voglio certo dire che tutte queste procedure siano inutili e "false" (false rispetto a cosa poi...), quello che voglio dire è che forse parte del loro successo lo devono alla loro capacità di "soddisfare la necessità interna e tranquilizzarsi" rispetto alla possibilità che la realtà futura possa andare nella direzione da noi prevista... Vedete, eccolo il paradosso svilupparsi davanti ai nostri occhi in tutta la sua grandezza: non siamo noi a dover modificare in modo plastico le nostre previsioni ed "adeguarci" agli imprevedibili sviluppi della realtà esterna ma è lei a doversi adeguare a noi e lo fa attraverso la elasticità dei suoi "indicatori"... 

Un esempio potrà servire a chiarire meglio cosa voglio dire:
Ipotizziamo di essere "ribassisti" (viste le ultime "evoluzioni" dei giorni scorsi non ci vuole molto...). Abbiamo svolto la nostra analisi rispetto alla Media mobile (MM) a 5 gg, semplice, che l'indice (il FIB30) ha "tagliato" l'8 Ottobre scorso... Ipotizziamo ora che il Fib lunedì fermi la sua discesa e torni a salire tornando, magari martedì, sopra la sua MMa5, quale sarà la nostra reazione? In teoria, secondo logica dovremmo dire "il ribasso è finito", "si torna a salire, ma quanti di voi, onestamente, non saranno piuttosto tentati di modificare l'estensione della prima MM a 5 allungandola, a10 o magari a 20 e dire, così: "no, il ribasso ancora non è finito, siamo in pull-back e poi si torna a scendere...".
Ecco, vedete, la nostra realtà "distorta", rappresentata dalla Media mobile finisce con l'essere, grazie alla sua "plasticita", un tranquillante rispetto all'ansia relativa all'ipotesi di esserci sbagliati rispetto al "ribasso" che quindi in soldi che in esso abbiamo riposto non sono ancora del tutto persi...
L'esempio appena fatto per la "Media Mobile" può facilmente essere "reimpostato" per quasi tutti gli altri tipi di indicatori conosciuti ed usati (dico quasi solo per lasciare aperta la possibilità al dubbio, ma personalmente penso che il discorso vale proprio per tutti, senza il "quasi").

A questo punto, tre ultime considerazioni:
1. E' necessario "riscoprire" l'uso ed il significato degli strumenti che normalmente usiamo per l'analisi: un modo per "leggere" e "capire" la storia e non per "predire" il futuro... 
2. Qualsiasi strategia noi facciamo rispetto alle possibilità degli sviluppi futuri deve contenere "in automatico" le scelte e gli interventi da attuare anche e soprattutto se le cose non vanno come da noi previsto, lasciando le riflessioni sui "come" e "perché" ci siamo sbagliati ad un altro momento, quando avremo recuperato quella calma e capacità di ragionamento che possediamo solo, e sottolineo solo, siamo "fuori" dal mercato.
3. Dall'esempio fatto è chiaro, almeno spero, il significato "anti-ansia" del meccanismo di Distorsione appena descritto... dovrebbe essere altrettanto chiaro la sua "temporaneità" nel senso che, passando le ore ed i giorni (se effettivamente il mercato ci "va contro" e noi siamo lì, inermi ma tranquilli, ad osservarlo), l'ansia scompare da sé insieme ai soldi del nostro investimento lasciando il posto ad una sensazione di vuoto e ad un'amarezza che è possibile colmare solo con l'ipotesi di un nuovo trading vincente, ma forse così pensando stiamo già mettendo in atto un altro di questi famigerati "meccanismi di difesa" 

Un consiglio:
Per evitare di perdere di vista che la realtà, quella vera, è solo e sempre il grafico dei prezzi, diamo ad essa uno "spessore" maggiore rispetto a tutte le altre linee che riempiono, spesso in maniera caotica, il nostro grafico, in modo da sottolinearci sempre che quella, e solo quella, è la realtà che deve essere sempre al centro dei nostri "pensieri"... 

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