I meccanismi di difesa - 16 | |
Chi
mi ha seguito anche durante la mia "pausa" della scorsa settimana si sarà
probabilmente chiesto se il discorso che si stava sviluppando nel dibattito
che è seguito avesse potuto avere relazioni con quanto scritto durante
queste ultime settimane...
Effettivamente la tentazione di "tradurre" in termini di "agiti di meccanismi di difesa" è stata grande, soprattutto per le strette relazioni con quanto andrò ad esporre oggi... proprio per questo non l'ho fatto, rispettando i miei propositi di "pausa". Oggi parleremo del "Controllo" come meccanismo di difesa utilizzato al solito scopo di eliminare o ridurre le emozioni negative o, più genericamente, l'ansia relatia ad esperienza spiacevoli, nel nostro caso, esperienze di trading perdenti... la solita raccomandazione: prendete questi "meccanismi di difesa" con le dovute cautele per il loro significato difensivo spesso solo apparente o nullo... mentre enorme è la portata cognitiva di una loro "consapevolezza" cosciente... rimando ai primi capitoli maggiori approfondimenti... CONTROLLO: "Esiste un tentativo eccessivo di gestire o di regolare gli eventi o gli oggetti nell'ambiente per minimizzare l'ansia e per risolvere conflitti interiori" (1) Cerchiamo di capirci: Per far sì che il comportamento agito rientri in questo "MDD" il modo di gestire e regolare la necessaria e inevitabile variabilità del mondo circostante deve essere effettivamente "eccessivo"... Tuttavia non parlando di variabili quantitative misurabili "discretamente", ma "continue" (discrete o continue riferite come carattere della variabile da osservare), proprio qui è possibile che insorgano equivoci: Quando è "effettivamente eccessivo" il controllo esercitato? Ed inoltre: Ciò che è "effettivamente eccessivo" per me, può non esserlo per qualcun altro? Difficile rispondere sia alla prima che alla seconda domanda senza cadere in riduzionismi che porterebbero il discorso su altri livelli... diciamo semplicemente che, effettivamente, la misura dell'eccesso del parametro è soggettiva, cambia quindi da persona a persona tuttavia si può identificare proprio in una maggiore tendenza a controllare l'ambiente una maggiore capacità o predisposizione a privilegiare questo Meccanismo ad altri. Come al solito il discorso esce dallo stretto campo del trading per investire il nostro modo globale di essere... è impensabile pensare che, ad esempio, chi tenda a "controllare" le sue esperienze (ed emozioni relative) di vita pianificando ed organizzando ogni minuto del suo tempo affidandosi ai più moderni mezzi che la tecnica mette a disposizione (agende elettroniche parlanti, computer che suonano avvisandoci magari che il telefono sta squillando ecc) riesca poi ad evitare il contatto e relativo contratto con il "trading on line"... magari tramite "cellulare"... ... Stacchiamo la spina ogni tanto, anzi, "le spine" (telefono computer monitor citofoni agende ecc)... allungando gli orizzonti temporali dei nostri trading magari potremmo permetterci, di nuovo, di non sapere, prima del primo caffè della mattina, se il Nikkey sta salendo oppure no... E questo non solo per guadagnarne in salute, cosa inevitabile per fortuna, ma anche per provare una strategia di trading che lasci la possibilità di ritornare a pensare anche ad altro, cosa impossibile se siamo "costretti" dalla necessità di "controllare" in tempo reale l'entità dei guadagni o, malauguratamente, delle perdite... Un saluto a tutti Pietro Di Paolo (1) "Psichiatria, manuale di scienze del comportamento e psichiatria clinica", H.I. Kaplan, B. J. Sadock, J. A. Grebb, Centro Scientifico Internazionale |
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