Oggi,
prima di iniziare, permettetemi solo una considerazione...
Sicuramente
quando ormai qualche anno fa iniziai ad interessarmi di Borsa e di Mercati
mai avrei pensato di finire per "conciliare" questi due miei interessi
apparentemente così distanti la cui "fuga" dall'uno dava il significato
dell'esistere dell'altro... ma la vita va al di là delle apparenze...
Quasi per
caso all'inizio... quasi per gioco, dove la parola "gioco" assume il senso
del divertimento personale, mai quello della superficialità, mi
sono ritrovato a riflettere e condividere con voi i significati dei risvolti
psicologici del trading...
Ringrazio
chi mi ha dato questa possibilità, il nostro padrone di casa dott.
Natale Lanza, la sua disponibilità e ospitalità ha permesso
l'incontro fra queste mie due anime, ora finalmente in pace fra loro...
spero di non deludere ne la sua né le vostre aspettative...
Dunque, riprendiamo
il discorso...
Ci siamo lasciati
con gli occhi chiusi ad immaginare di volare, alla fine di una riflessione
che ci ha introdotti nel capitolo dei "meccanismi di difesa immaturi":
1. SOMATIZZAZIONE
2. IPOCONDRIA
3. FANTASIA
SCHIZOIDE
SOMATIZZAZIONE:
"(...) La
persona tende a reagire con manifestazioni somatiche piuttosto che con
sintomi psichici. Nella desomatizzazione le risposte somatiche infantili
sono sostituite da pensieri ed affettività (leggi "emozioni" n.d.r.).
Nella Risomatizzazione, la persona regredisce a forme somatiche più
precoci quando deve risolvere conflitti". (1)
Spero che,
alla luce di questa definizione, il discorso sui "mal di pancia dei bambini"
fatto la scorsa settimana inizi ad acquistare un certo significato...
Ma cosa c'entrano
queste apparenti "intolleranze alimentari" con il nostro trading?
Intanto, per
iniziare, a renderci conto di come la vita ci porti a volte a fare passi
avanti... a crescere, permettendoci e rendendoci capaci di pensare ed emozionarci
di fronte agli "eventi di tutti i giorni" anche i più banali, figuriamoci
di fronte al trading che, almeno per noi, tanto banale poi non è...
Altre volte
invece, i passi non sono avanti ma indietro... "regrediamo" traducendo
gli accadimenti in malori corporei... tornano i "mal di pancia" insomma,
abbandonati dai tempi della scuola...tanto più quanto ci troviamo
di fronte a "conflitti", almeno così ci indica la nostra "definizione
di riferimento".
Anche in questo
caso, quindi, qualcosa ci distoglie dall'emozione provata, il vero "segnale"
da analizzare ed interpretare per prendere le misure ai nostri comportamenti
e scelte operative...
La difficoltà
nel tradurre e riportare al loro significato originario questi segnali
corporei così diversi per ciascuno (gastriti, aumenti della pressione
arteriosa, cefalee, digestione lenta ecc) sono enormi e dovute al fatto
che, spesso, queste manifestazioni, presentandosi in forma lenta ed insidiosa
ed evidentemente anche relativamente innocua, vengono "inglobate" nella
generica interpretazione "è lo stress" inserendo così in
un unico "calderone" tutti i fattori di stress presenti contemporaneamente,
ora ed adesso, nella nostra vita quotidiana... fra cui, sicuramente, il
trading.
Viene meno
così il "messaggio emotivo" che ci indurrebbe ad analizzare meglio
il modo con cui ci poniamo di fronte ad esso (il trading) e, magari a sceglierlo
in un'altra forma... meno stressante per il nostro modo di essere...
Che fare?
Chi si fosse
riconosciuto nelle descrizioni fatte finora (chi per intendersi pensa di
essere uno che generalmente "somatizza" di fronte allo stress) potrebbe
provare a ricorrere alla tecnica di "selezione immaginativa" per cercare
di individuare le fonti principali del proprio stress. Il procedimento
è semplice ma, al solito, di grande portata psicologica...
In un primo
momento dobbiamo cercare di elencare tutti i principali fattori di stress
presenti, individuabili nelle situazioni che creano disagio o che sono
fonte di discussione con chi condivide con noi, oltre la quotidianità,
gli affetti... lasciamo a questa prima fase il tempo necessario, dedichiamogli
qualche giorno...magari anche una settimana.
Quando pensiamo
di averli individuati tutti passiamo alla seconda fase: scegliamo un giorno
in cui siamo particolarmente liberi da impegni, un luogo dove possiamo
trascorrere un paio d'ore tranquilli senza essere "disturbati".
Mettiamoci
calmi, è il nostro momento.
Prendiamo
il primo "elemento stressante", chiudiamo gli occhi ed iniziamo a pensare,
cercando di immaginare come sarebbe la nostra vita senza di esso, in termini
di tranquillità emotiva però e non di maggiore o minore piacevolezza...
dobbiamo farlo concretamente cercando di immaginare la nostra giornata
così com'è, dalla mattina alla sera, uguale a sé stessa
e diversa solo per l'assenza di uno (ed uno solo) dei nostri "elementi
stressanti"
Uno ad uno
i nostri "stressors" scorreranno davanti ai nostri occhi nella loro assenza...
alle giornate trascorse in loro assenza, ad una ad una, daremo un punteggio
(magari le solite 1,2,3 "stelline") in relazione alla minore o maggiore
tranquillità percepita, riuscendo così, alla fine, ad individuare
il posto occupato dal nostro "trading" all'interno della "graduatoria finale"...
Certo, se finisce
"piazzato, tra i primi tre, ci sarà difficile continuare ad ignorare
la valenza stressante della nostra esperienza, sarà utile allora
passare magari ad una "terza fase" in cui potremo trovare, se proprio l'interesse
è tanto da non poterne fare a meno, un modo diverso e più
in linea con le nostre modalità personali e, soprattutto, facendo
i conti con le altre nostre attività cui dobbiamo, per necessità,
inevitabilmente "fare i conti"...
Ma di questo
ci occuperemo quando parleremo della "scelta del trading", per il momento
accontentiamoci di individuare qual è il "peso" del trading all'interno
del "paniere dei nostri stressors"...
A lunedì
prossimo...
Pietro Di
Paolo
(1) "Psichiatria,
manuale di scienze del comportamento e psichiatria clinica", H.I. Kaplan,
B. J. Sadock, J. A. Grebb, Centro Scientifico Internazionale. |