Introduzione  ai  DERIVATI    di   M.  Locatelli

i Derivati

I derivati sono strumenti finanziari il cui valore dipende dai valori di altre più fondamentali variabili sottostanti (indici , azioni ecc..). Nati in origine per coprire alcuni rischi ,ben presto i derivati hanno assunto una funzione di strumento per speculare : in sostanza si punta al rialzo o al ribasso futuro di un certo indice o titolo sperando che la previsione sia corretta almeno per essere ripagati del rischio della scommessa.

(in Italia si opera solo con titoli o indici mentre nelle altre principali borse mondiali i derivati sono trattati anche su beni di consumo (caffè ,cacao ecc..) e sui tassi ) .

Quindi il concetto base di un derivato è che si blocca l'acquisto di un titolo o di un indice sottostante pagando una piccola percentuale. Se nel frattempo, il valore di quanto si desidera acquistare si è incrementato, il guadagno può essere fortissimo, ma altrettanto pesante può essere la perdita in caso di discesa dei corsi.

Questo investimento speculativo lo si può fare usando i future , opzioni , warrant e covered warrant
 
 

Il rischio è di perdere tutto il premio pagato, ma i guadagni possono essere anche di gran lunga superiori all'investimento iniziale. Questo è ciò che hanno in comune opzioni ,warrant e covered warrant tutti prodotti di tipo derivato che permettono quindi di sfruttare una buona leva finanziaria. In altri casi come per i future, le perdite possono essere invece teoricamente illimitate, ma altrettanto elevati possono essere i ritorni se le cose vanno per il verso giusto.

Analizziamo adesso il Future strumento derivato per antonomasia , il derivato per eccellenza.
 
 


Future

Il future è un contratto con cui due controparti si impegnano a scambiarsi un attività finanziaria ad una certa data e ad un prezzo stabilito. In Italia si opera solamente sull'indice mib 30 e midex. (future con scambi piuttosto bassi). La valuta di un contratto è uguale a L. 10.000 per ogni punto indice(tick). Se per esempio l'indice è a 35.000 punti il possesso del contratto equivarrebbe a 350 milioni di lire.

Quando si acquista un future non bisogna versare l'intero importo del contratto ma si versa un margine iniziale di garanzia (in genere 10% - 12% del valore del contratto) e alla fine della sessione di borsa avviene la compensazione delle eventuali vincite o perdite della giornata con il reintegro della somma iniziale in caso di perdita.

I mesi di scadenza del contratto sono strandardizzati e sono basati sul ciclo trimestrale con scadenza in : Marzo Giugno , Settembre , Dicembre. La scadenza avviene il 3° venerdì del mese .

Il prezzo del Future segue strettamente il livello dell'indice sottostante e alla scadenza i due prezzi convergono.

Il volume è il più frequente dato statistico nei riferimenti dell'attività giornaliera del future. Ogni unità di volume rappresenta un contratto trattato e include entrambe le posizioni di acquisto e vendita . il volume è tipicamente quotato giornalmente.

Un altro dato importante è L' Open interest e riferisce le posizioni che rimangono aperte e non liquidate alla chiusura della sessione di borsa.

Per esempio supponiamo di comprare 10 contratti e venderne 5 al mercato prima della chiusura della sessione; i contratti stipulati saranno 15 che vanno ad aggiungersi al volume totale della seduta e i 5 contratti rimasti illiquidati fanno aumentare l'open interest di 5 unità.
 
 

Esempio di acquisto di un contratto FUTURE

Possibili Risultati


 
Data Prezzo Future Profitto (perdita)

Giornal. X 000

Profitto (Perdita)

Cimul. X 000

Saldo deposito garanzia x 000 Integrazione deposito di garanzia
10/10/98 Acq. 30.000 60.000
10/10/98 30300 6.000 6.000
11/10/98 30100 (4.000) 2.000
12/10/98 29800 (6.000) (4.000) 4.000
13/10/98 30200 8.000 4.000
14/10/98 30400 4.000 8.000
15/10/98 29800 (12.000) (4.000) 4.000
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Una considerazione importante prima di iniziare a trattare il future: Operare sempre sul future con scadenza più vicina, che è la più scambiata ; se la scadenza dovesse avvicinarsi troppo e si intende prolungare la posizione, chiudere il contratto in scadenza almeno due o tre giorni prima dell'ultimo giorno di contrattazione e riaprire la stessa posizione sul contratto con scadenza nel mese successivo. Questa operazione in gergo viene chiamata roll-over .

Da ricordare sempre che il mercato future è senz'altro più insidioso rispetto all'investimento in azioni . E' vero che i guadagni possono essere ingenti ma anche le perdite non sono da meno, per cui e d'obbligo seguire alcune regole di base.

Vediamo adesso le differenze giornaliere tra il Fib 30 e l'indice Mib 30 dal gen. '96 al dic. '98 . Si può notare che man mano che l'indice si avvicina alla scadenza come dicevamo prima si allinea al suo indice di riferimento.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

(immagine scannerizzata)
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

In quest'altra immagine vediamo le escursioni giornaliere del Fib 30 . (la linea dello zero è la chiusura precedente.)
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

(immagine scannerizzata)
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Vediamo adesso la scheda tecnica del FIB 30 racchiusa in una tabella .
 
La scheda tecnica del FIB 30
ATTIVITA' SOTTOSTANTE 
Indice azionario Mib 30. Calcolato in modo continuo, il Mib 30 è ponderato secondo la capitalizzazione di borsa delle blue chips che lo compongono: è quindi basato sui 30 titoli maggiormente liquidi e capitalizzati del mercato italiano. Il paniere dell'indice viene aggiornato due volte l'anno. Base dell'indice : 31 /12/1992 = 10.000 punti.
VALORE DEL CONTRATTO
Dato che ogni punto del Fib 30 vale 10.000 lire ,il valore controllato da ogni contratto future è pari alla sua quotazione moltiplicata per 10.000
MOVIMENTO MINIMO DELLE QUOTAZIONI (TICK)
I prezzi del Fib 30 possono variare di 5 punti in 5 punti, per un controvalore di 50.000 lire in 50.000 lire.
SCADENZE
In ogni momento vengono scambiati e quotati contemporaneamente i future con le tre scadenze più vicine del ciclo trimestrale : marzo, giugno, settembre, dicembre. Orario di negoziazione dalle ore 9.30 alle ore 17.30 
MARGINI DI VARIAZIONE
La conclusione del contratto non comporta il pagamento totale e immediato del controvalore , che invece viene liquidato giornalmente per contanti con il meccanismo marking to marchet (entro le ore 9 della giornata successiva), cioè vengono regolati giorno per giorno solo i guadagni e le perdite relative alla seduta precedente.
MARGINI DI GARANZIA
Alla conclusione del contratto va versato in contanti o titoli ,il margine iniziale di garanzia attualmente pari 10/12% del valore del contratto. Il margine di garanzia va riadeguato entro le ore 9 di ogni seduta . Alla chiusura del contratto il margine di garanzia viene restituito. 
PREZZO DI CHIUSURA GIORNALIERO
E' il prezzo utilizzato per il calcolo dei margini di variazione e per l'adeguamento dei margini di garanzia. Viene calcolato dalla Cassa di Compensazione come prezzo medio ponderato dell'ultimo 10% dei contratti scambiati.
ULTIMO GIORNO DI CONTRATTAZIONE
Per tutte le scadenze le contrattazioni terminano alle ore 10.00 del terzo venerdì del mese di scadenza.
REGOLAMENTO ALLA SCADENZA
Per coloro che hanno ancora posizioni aperte ,è da versare in contanti entro le ore 9.00 del primo giorno lavorativo dopo l'ultimo giorno di contrattazioni. Il prezzo finale è calcolato sulla base di apertura dei prezzi dei titoli del Mib 30 nell'ultimo giorno di contrattazioni.
INTRODUZIONE DI NUOVE SCADENZE
Viene introdotta una nuova scadenza ,la terza del ciclo trimestrale più lontana il lunedì successivo alla scadenza di un contratto.
CONCLUSIONE DI UN CONTRATTO
Si intende l'apertura di una posizione, data dall'acquisto del future (posizione rialzista) o alla vendita allo scoperto (posizione ribassista). 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Opzioni

L'opzione è un contratto che dà il diritto (ma non l'obbligo di comprare o vendere un certo titolo o indice finanziario ad in prezzo prefissato entro una certa data . Per poter entrare in possesso di questo diritto si paga una somma detta "premio" Esistono due tipi fondamentali di opzioni : le calls e le puts .

Le puts sono opzioni per vendere ad un certo prezzo una certa attività a (o entro) una certa data

Il prezzo indicato nel contratto e detto "prezzo d'esercizio" o "prezzo base" la data indicata "data di esercizio o scadenza"

Le opzioni calls e puts si dividono in 3 tipi:

Opzione at-the-money (Atm)

Opzione in-the-money (Itm)

l Opzione deep-in-the-money

Opzione out-of-the-money (Otm)

l Opzione deep-out-of-the-money

nel caso di vendita delle opzioni vengono richiesti i depositi di garanzia come per il future in quanto le perdite possono essere illimitate a fronte di un guadagno sicuro (il premio pagato per la vendita dell'opzione) , mentre nel caso di acquisto di un opzione si paga solo il premio che è la massima perdita a fronte di un guadagno potenzialmente illimitato.
 
 

Strategie Operative mediante Opzioni


NB: tutti i prezzi dei grafici per una maggiore comprensione sono espressi in EURO ( E )



 
 

Una Call Lunga

Acquisto di una call europea

(prezzo dell’opzione E5, prezzo d’esercizio E100)

Paghiamo l'opzione 5 euro per uno strike di 100. Se l'azione prima della scadenza dell'opzione raggiunge i 105 euro iniziamo a guadagnare; in caso contrario perdiamo l'intero prezzo pagato per l'opzione. Nel caso raggiungesse i 103 euro possiamo ugualmente esercitarla perdendo solamente 2 euro dei 5 pagati .
 
 

Una Put Lunga

Acquisto di una put europea
 

(prezzo dell’opzione E7, prezzo d’esercizio E70)

Questo è l'esatto contrario dell'esempio precedende; Se l'azione prima della scadenza raggiunge e supera i 63 euro dello strike noi perderemo tutto il premio pagato , viceversa le l'azione non raggiunge i 63 euro noi avremmo guadagnato la differenza tra il prezzo dell'azione e il valore dell'opzione meno il costo del premio pagato.

Una Call Corta

Vendita di una call europea


(prezzo dell’opzione E5, prezzo d’esercizio E100)



In questo caso vendiamo un opzione . Avremmo un profitto certo(il valore del premio) fino a quando l'azione non raggiunge i 100 euro , dopo di che il potenziale di perdita è illimitato .

Una Put "Corta"

"Vendita" di una put europea
 

(prezzo dell’opzione E7, prezzo d’esercizio E70)



Anche in questo caso vendiamo un'opzione . Il profitto di questa opzione è dato dalla tenuta dello strike da parte dell'azione fino alla scadenza . Se il valore dell'azione scende sotto i 70 euro inizierebbero le perdite.

Possiamo quindi dire che fondamentalmente esistono 4 tipi di posizioni sulle opzioni :


 
 
 
 

Strategie Operative complesse mediante Opzioni

Posizioni su Opzione e Sottostante

Esistono diverse strategie complesse che combinano una singola opzione con l'azione. Nella figura (a) la strategia di investimento è detta vendita di una call coperta perché la posizione lunga sull'azione protegge l'investitore dalla possibilità di un forte rialzo dell'azione. Nella figura (b) si tratta della posizione precedente ma in modo inverso. La strategia usata nella figura (c) viene chiamata acquisto di una put difensiva, mentre nella figura (d) si tratta di una vendita di put difensiva. La linea blu sui grafici mostra la relazione tra profitto e prezzo dell'azione nel portafoglio. Le strategie (b) e (d) non possono essere applicate dal risparmiatore privato in quanto non è possibile vendere delle azioni che non si hanno.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Posizione lunga su un azione combinata con una Posizione corta su un azione combinata con una

Posizione Corta su una call Posizione lunga su una call

Posizione lunga su azione combinata con una Posizione corta su un 'azione combinata con una

Posizione lunga su una put Posizione corta su una put
 
 

Le strategie che abbiamo appena visto si possono applicare solo alle azioni , mentre quelle che verranno presentate adesso si possono applicare sia sulla singola azione che sull'indice.

In prima battuta analizziamo gli spread. Ma cos'è lo spread ? E' una strategia nella quale si assumono posizioni di (acquisto o vendita) di 2 o più opzioni dello stesso tipo (call o put ).
 
 

Bull Spread mediante Calls


Bull Spread mediante Puts







Gli spread al rialzo (bull spread) sono i più diffusi. Possono essere creati comprando una call con un prezzo di esercizio e vendendo un'altra call con un prezzo di esercizio più alto (1 figura) .Tutte e due le opzioni devono avere la stessa scadenza. Questa strategia limita i profitti in caso di un rialzo dell'azione o indice ma, limitano anche le perdite in caso di ribasso .Possono essere fatti tre tipi di spread al rialzo nel seguente modo :

  1. Entrambe le call sono in the money
  2. Entrambe le call sono out of the money
  3. Una call è in the money e l'altra è out of the money
In questo modo l'investitore assume una posizione rialzista sul mercato sottostante mantenendosi però sostanzialmente neutrale nei confronti della volatilità. Inoltre , all'atto della negoziazione l'esborso è superiore all'introito iniziale originando sempre un uscita netta, senza dar luogo però ai margini di garanzia.

La stessa strategia è pure fattibile tramite le put (come indicato in figura 2). In questo caso le operazioni saranno ribaltate: si vendono opzioni put con prezzo d'esercizio più alto di quelle comprate. In questo caso si avrà subito un flusso di cassa positivo però, bisogna tener conto dei margini di garanzia.

Sui grafici sono state indicate con le linee tratteggiate le due posizioni delle singole opzioni mentre con la linea continua è stata indicata la somma delle due operazioni separate.
 
 




ESEMPI

Si supponga che l'indice sia oggi a 31.000 punti e si pensa che possa salire nel prossimo mese. L'investitore allora acquista un opzione call 33.000 e venda un opzione call 38.000 . (non teniamo conto dei valori delle singole opzioni). Vediamo cosa succede se l'indice alla scadenza è sopra, sotto o nel mezzo tra le due opzioni in portafoglio.
 
 
 
 
 
 
 
 
Prezzo dell'indice

(V.I.)

Valore finale della call acquistata ( C.A. )
Valore finale della call venduta ( C. V. )
Valore finale complessivo dell'operazione
40.000
40.000-33.000 = + 7.000

V.I. - C.A. = C.At

38.000-40.000 = - 2.000

C.V - V.I. = C.Vt

-2.000+7.000 = +5.000

C.vt + C.At

35.000
35.000 -33.000 = + 2.000

V.I. - C.A. = C.At

0 +

( premio riscosso per la vend.)

+2.000 + il premio riscosso.
32.000
0

(non viene esercitata)

0 +

(premio riscosso per la vend.)

0 (premio riscosso per la vendita - il prezzo pagato per l'acquisto della call )

 

Dall'esempio vediamo che due volte su tre l'operazione risulta profittevole mentre con la terza operazione si limitano le perdite.